Il sistema dell’Arte Contemporanea
La definizione di “Arte Contemporanea” si riferisce generalmente all’arte creata nel presente ma in senso più ampio l’espressione tende ad includere tutta l’arte creata dalla fine degli anni ’60 del XX secolo e fino ai giorni nostri.
L’arte contemporanea è caratterizzata dalla produzione di opere con tecniche e linguaggi che vanno ben oltre la tradizionale divisione tra Pittura, Scultura ed Architettura poiché vi si affiancano la fotografia, la videoarte, l’arte digitale o computer art, le Performance, le Istallazioni, in una pluralità di espressioni creative che sfugge ad ogni tentativo di classificazione.
Mentre per l’arte del passato esiste una distanza temporale che aiuta a distinguere le varie tendenze ed evoluzioni, individuando le dominanti di una determinata epoca, nell’arte contemporanea questo distacco temporale è troppo breve, se non del tutto inesistente, per cui le diverse e spesso opposte tendenze, coesistono nello stesso tempo e nello
L’arte contemporanea è caratterizzata dalla produzione di opere con tecniche e linguaggi che vanno ben oltre la tradizionale divisione tra Pittura, Scultura ed Architettura poiché vi si affiancano la fotografia, la videoarte, l’arte digitale o computer art, le Performance, le Istallazioni, in una pluralità di espressioni creative che sfugge ad ogni tentativo di classificazione.
Mentre per l’arte del passato esiste una distanza temporale che aiuta a distinguere le varie tendenze ed evoluzioni, individuando le dominanti di una determinata epoca, nell’arte contemporanea questo distacco temporale è troppo breve, se non del tutto inesistente, per cui le diverse e spesso opposte tendenze, coesistono nello stesso tempo e nello

stesso luogo, sorrette dal cosiddetto “sistema dell’arte contemporanea”.
Il “sistema” è appunto il modo di strutturarsi dell’arte contemporanea e si basa sulle interrelazioni esistenti tra l’artista, creatore delle opere, ed altre figure di riferimento, vale a dire: critici, curatori, galleristi e mercanti, istituzioni , media e collezionisti.
Il “sistema” è appunto il modo di strutturarsi dell’arte contemporanea e si basa sulle interrelazioni esistenti tra l’artista, creatore delle opere, ed altre figure di riferimento, vale a dire: critici, curatori, galleristi e mercanti, istituzioni , media e collezionisti.

L’arte contemporanea è promossa sia dalle gallerie private che da musei e istituzioni culturali (come Fondazioni ed Enti pubblici) nonché dagli artisti stessi, che spesso si organizzano in gruppi e dirigono a loro volta organizzazioni culturali.
Gli artisti si finanziano attraverso la vendita delle loro opere, con la produzione di lavori su commissione e con la partecipazione a concorsi e premi destinati al settore. Il sistema dell’arte contemporanea è strettamente connesso al mercato dell’arte che a sua volta si struttura in livelli: un po’ schematicamente possiamo dire che c’è un mercato internazionale, un mercato nazionale ed un mercato locale.
Gli artisti si finanziano attraverso la vendita delle loro opere, con la produzione di lavori su commissione e con la partecipazione a concorsi e premi destinati al settore. Il sistema dell’arte contemporanea è strettamente connesso al mercato dell’arte che a sua volta si struttura in livelli: un po’ schematicamente possiamo dire che c’è un mercato internazionale, un mercato nazionale ed un mercato locale.
Naturalmente ciascun livello comprende parametri di valori diversi ed artisti diversi.
Tutti gli artisti contemporanei sono in genere legati ad uno o più critici di riferimento, che svolgono il ruolo di teorici, e ad una o più gallerie, che svolgono, oltre al lavoro di promozione, soprattutto quello di commercializzazione delle opere dei loro artisti, attraverso mostre personali e collettive, la partecipazione a fiere e mostre mercato, la collaborazione con Enti pubblici e musei per la realizzazione di eventi culturali.
Molti artisti contemporanei dunque preferiscono che la parte promozionale e commerciale del loro lavoro sia curata dalla galleria, che quindi guadagna sull’artista acquisendo le sue opere, talvolta in esclusiva, ad un prezzo nettamente inferiore a quello del valore di mercato, in genere attorno al 40/50% in meno. Ma tali accordi sono molto personalizzati e non esiste una regola specifica a cui attenersi.
Tutti gli artisti contemporanei sono in genere legati ad uno o più critici di riferimento, che svolgono il ruolo di teorici, e ad una o più gallerie, che svolgono, oltre al lavoro di promozione, soprattutto quello di commercializzazione delle opere dei loro artisti, attraverso mostre personali e collettive, la partecipazione a fiere e mostre mercato, la collaborazione con Enti pubblici e musei per la realizzazione di eventi culturali.
Molti artisti contemporanei dunque preferiscono che la parte promozionale e commerciale del loro lavoro sia curata dalla galleria, che quindi guadagna sull’artista acquisendo le sue opere, talvolta in esclusiva, ad un prezzo nettamente inferiore a quello del valore di mercato, in genere attorno al 40/50% in meno. Ma tali accordi sono molto personalizzati e non esiste una regola specifica a cui attenersi.
Altri artisti invece, preferiscono curare personalmente tanto il loro mercato che la loro promozione e sono direttamente attivi nell’organizzazione di mostre così come nella vendita delle loro opere.
Ci sono infine artisti che rifiutano volontariamente di entrare nei meccanismi propri del sistema dell’arte contemporanea o non riescono ad entrarvi, perché incompresi o poco apprezzati, spesso finiscono per sopravvivere ai margini dello stesso, dimenticati o dispersi in altri ambiti.
Certamente il sistema è molto più complesso di quanto ho schematicamente illustrato e vi interagiscono altri fattori, interni ed esterni, che possono fare la fortuna o la malasorte degli artisti. In altre parole il talento creativo da solo non basta, anzi a volte non serve nemmeno, tant’è che molti cosiddetti “artisti”, spesso in rapida ascesa, si rivelano nel tempo, autentici flop, fenomeni di mercato, che non aggiungono nulla alla storia dell’arte ma che, abilmente
Ci sono infine artisti che rifiutano volontariamente di entrare nei meccanismi propri del sistema dell’arte contemporanea o non riescono ad entrarvi, perché incompresi o poco apprezzati, spesso finiscono per sopravvivere ai margini dello stesso, dimenticati o dispersi in altri ambiti.
Certamente il sistema è molto più complesso di quanto ho schematicamente illustrato e vi interagiscono altri fattori, interni ed esterni, che possono fare la fortuna o la malasorte degli artisti. In altre parole il talento creativo da solo non basta, anzi a volte non serve nemmeno, tant’è che molti cosiddetti “artisti”, spesso in rapida ascesa, si rivelano nel tempo, autentici flop, fenomeni di mercato, che non aggiungono nulla alla storia dell’arte ma che, abilmente

gestiti da critici e galleristi compiacenti, possono addirittura rubare la scena a veri talenti, che magari hanno perso un’occasione, un incontro e con quello tutta una carriera.
Solo col tempo si potrà dire con maggiore sicurezza chi valeva realmente e chi era una bluff ma a noi, che viviamo l’arte del presente nella sua vastità e complessità di espressioni, la differenza di valori non appare sempre chiara e se appare, non è detto che sia quella effettiva e definitiva.
Ciò nonostante esiste un mercato dell’arte contemporanea che si basa su vendite pubbliche, attraverso le case d’asta e su vendite private, attraverso le gallerie e i mercanti. Le cosiddette quotazioni di un artista contemporaneo sono di solito riportate su cataloghi specializzati che, valutando i dati delle vendite verificatesi nelle aste e nelle gallerie private, giungono ad una media a seconda del formato e della tecnica di produzione delle opere.
Mentre per gli artisti di fama internazionale ed anche nazionale si possono addirittura fare studi specifici e statistiche per verificare l’andamento del mercato, un po’ come succede con i titoli azionari, al punto da poter verificare il potenziale guadagno di un investimento in opere d’arte, per i numerosissimi artisti che restano, nonostante gli sforzi di critici e galleristi, nell’ambito di un mercato locale, le quotazioni sono più aleatorie ed indicative.
Solo col tempo si potrà dire con maggiore sicurezza chi valeva realmente e chi era una bluff ma a noi, che viviamo l’arte del presente nella sua vastità e complessità di espressioni, la differenza di valori non appare sempre chiara e se appare, non è detto che sia quella effettiva e definitiva.
Ciò nonostante esiste un mercato dell’arte contemporanea che si basa su vendite pubbliche, attraverso le case d’asta e su vendite private, attraverso le gallerie e i mercanti. Le cosiddette quotazioni di un artista contemporaneo sono di solito riportate su cataloghi specializzati che, valutando i dati delle vendite verificatesi nelle aste e nelle gallerie private, giungono ad una media a seconda del formato e della tecnica di produzione delle opere.
Mentre per gli artisti di fama internazionale ed anche nazionale si possono addirittura fare studi specifici e statistiche per verificare l’andamento del mercato, un po’ come succede con i titoli azionari, al punto da poter verificare il potenziale guadagno di un investimento in opere d’arte, per i numerosissimi artisti che restano, nonostante gli sforzi di critici e galleristi, nell’ambito di un mercato locale, le quotazioni sono più aleatorie ed indicative.
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