I metodi scientifici per l’analisi delle opere d’arte
Liberamente tratto dal sito del Museo Arte e Scienza di Milano
Ogni accertamento di autenticità deve iniziare con esami ed analisi per stabilire se l'età del dipinto, i materiali e le tecniche usate sono compatibili con la data presunta della produzione.
L'accertamento dell'autenticità del dipinto si effettua attraverso indagini scientifiche sulla materia, sulla tecnica e sui segni di invecchiamento presenti.
In particolare:
1) con la datazione spettroscopica del legno del telaio dopo aver verificato la sua originalità
2) con lo stereo microscopio per studiare le caratteristiche dello strato pittorico quali l'essiccamento del legante, la
L'accertamento dell'autenticità del dipinto si effettua attraverso indagini scientifiche sulla materia, sulla tecnica e sui segni di invecchiamento presenti.
In particolare:
1) con la datazione spettroscopica del legno del telaio dopo aver verificato la sua originalità
2) con lo stereo microscopio per studiare le caratteristiche dello strato pittorico quali l'essiccamento del legante, la

craquelure, l'impronta lasciata dal telaio, etc.
3) con la Luce di Wood ed il microscopio per valutare i ritocchi e gli interventi di restauro presenti
4) con la Riflettografia infrarossa per indagare gli strati profondi del dipinto
5) con il microscopio, con luce di Wood e con la riflettografia per verificare l'omogeneità del materiale e dell'invecchiamento della firma
6) con la Spettroscopia FT-IR per analizzare i pigmenti utilizzati e per valutare l'essiccamento del legante.
Metodi ottici
La lente d’ingrandimento
(fino a 10 ingrandimenti)
Il falsario riesce ad ingannare l’occhio umano, ma non può lavorare in modo così perfetto e dettagliato da ingannare una lente d’ingrandimento usata da un osservatore preparato.
Una semplice lente è utile per studiare la patina e la superficie di un oggetto ed in particolare per i dipinti permette di valutare la craquelure, la tela e la grossezza dei pigmenti ed altre caratteristiche dello strato pittorico e del supporto.
Il microscopio
(fino a 200 ingrandimenti)
Con il microscopio è possibile approfondire i risultati ottenuti con la semplice lente.
Anche oggi in presenza di un forte sviluppo tecnico-scientifico, si può affermare che la lente di ingrandimento di un buon esperto è lo strumento di accertamento più usato e il più valido per un primo esame.
La spettrografia IR
La spettrografia IR viene usata da decenni su scala industriale per analisi chimiche. Nuova è la sua applicazione per la datazione del legno (Brevetto G.Matthaes) nel campo dell’arte per l’accertamento dell’età di mobili, dipinti su tavola, telai, cornici, statue, travi e simili.
La misura spettrografica dell’età del legno non viene influenzata dal luogo di provenienza dell’albero né da fattori climatici subiti dall’oggetto durante i secoli. La precisione del metodo varia da 10 a 20 anni, secondo il tipo di legno e della sua età.
Il Metodo al Radiocarbonio (14C)
Il metodo 14C venne salutato al suo apparire come arma miracolosa per la datazione assoluta e sicura di oggetti antichi e quindi per la lotta ai falsari.
Esso permette di misurare l'età di materiali organici che contengono carbonio come legno, stoffe, capelli, avorio, carbone, corallo, cuoio, conchiglie, ferro forgiato, carta ecc.
Il metodo si basa sulle seguenti teorie scientifiche: nell’atmosfera terrestre il carbonio si presenta con tre isotopi: 12C, 13,C e 14C. Solo quest’ultimo è radioattivo e pertanto instabile e misurabile.
Il 14C si forma continuamente nell’atmosfera superiore per effetto di radiazioni cosmiche ed arriva sulla terra con la pioggia. Ogni forma di vita, siano piante o animali, riceve durante la sua esistenza, insieme all’acqua, anche l’isotopo 14C che viene assorbito dal corpo vivente e perciò anche dalle fibre del legno.
Alla morte questo assorbimento cessa ed il 14 C si trasforma lentamente in 12C. La velocità di decadimento è nota e fissata in tabelle dettagliate, più volte rettificate e confermate.
Il metodo non è perciò applicabile per oggetti d’antiquariato creati dopo il 1650 circa, purtroppo la maggior parte di quelli offerti dal mercato.
Riassumendo si può affermare che il metodo 14C è affidabile innanzi tutto per esami archeologici o comunque di oggetti molto antichi e consente in questo campo una datazione relativamente precisa e sicura.
Per eseguirli sono indicati i laboratori delle facoltà scientifiche di importanti università. Gli esami però sono relativamente costosi.
La Dendrocronologia
Metodo degli anelli di crescita
Il calcolo degli anelli di annata si propone come uno dei metodi più esatti per la datazione assoluta di un determinato pezzo di legno, purché si conosca il luogo esatto di crescita dell’albero da cui proviene.
Già a scuola si impara che, contando gli anelli di un tronco d’albero segato, si può calcolarne l’età: ogni anello, composto da una zona chiara ed una scura, indica un anno.
Se si trova un vecchio pezzo di legno, per esempio in un mobile, con un sufficiente numero di anelli, dovrebbe essere possibile stabilire la sua età con l’approssimazione di un anno grazie all’aiuto di tali tabelle.
Teoricamente la dendrocronologia è il metodo più esatto per la datazione di oggetti in legno. In pratica gli anelli d’annata presentano molte limitazioni. Dato che le distanze sono influenzate esclusivamente dal clima dove cresce l’albero ed il clima varia non soltanto tra Spagna e Inghilterra, ma anche tra Inghilterra del nord, del centro e del sud o tra una valle e una collina, si devono elaborare tabelle specifiche per ognuna di queste zone. Bisogna perciò in primo luogo sapere bene dov’è cresciuto l’albero.
Una forte limitazione consiste anche nel fatto che soltanto alcuni tipi di alberi, come ad esempio la quercia, sviluppano gli anelli e che per eseguire la conta è necessario un pezzo piuttosto grande di legno.
La dendrocronologia è una scienza esatta per studiare il clima di una data regione e la datazione dei reperti lignei da essa provenienti. E opinione generalmente accettata che questo metodo non è adatto per datare con sicurezza un singolo oggetto in legno dell'antiquariato.
La Riflessografia
I Raggi Infrarossi e la Riflessografia IR
I Raggi Infrarossi e la Riflessografia IR La luce infrarossa si distingue per la lunghezza delle sue onde, che penetrano profondamente nella materia. Questo fenomeno si verifica per esempio al tramonto, quando le onde luminose rosse, molto lunghe, riescono a trapassare lo spesso strato dell’atmosfera, carica di polvere e fumo, mentre la luce di altri colori a onde più corte viene assorbita.
In un quadro, per esempio, i raggi infrarossi possono penetrare nello strato di colore e, nel caso esso sia sottile, giungere sino alla base della preparazione bianca.
L’applicazione di questa tecnica è molto importante per la distinzione tra copia ed originale.
Quasi sempre un buon pittore esegue dapprima a matita di carbone o di piombo uno schizzo dei contorni dell’immagine sulla tela preparata. Se ad esempio un copista ha tracciato un reticolato per riportare le giuste proporzioni del dipinto, le linee nere, captate dal sensore della camera di ripresa, appaiono ben visibili sullo schermo.
Ogni pittore sviluppa uno stile personale. Un buon esperto è in grado di riconoscere la mano di un artista semplicemente osservando uno schizzo o un disegno. Il riconoscimento del modo di abbozzare di un artista può confermare o smentire l’attribuzione di un’opera. Con questa tecnica, a volte, si riescono a distinguere alcuni tipi di pigmenti usati, facilitando così la datazione di un dipinto. La penetrazione dei raggi permette inoltre lo studio della craquelure nella profondità dello strato pittorico.
La Luce Ultravioletta (UV) e Infrarossa (IR)
L’occhio umano vede soltanto una parte della vasta paletta dei colori che, fisicamente, sono onde elettromagnetiche che oscillano ad una determinata frequenza.
I colori captati dall’occhio ed interpretati dal cervello umano sono limitati e si trovano al centro del più vasto campo delle frequenze elettromagnetiche.
Nella parte invisibile dello spettro che comprende le onde lunghe si trova anche l’infrarosso (IR) e nella parte delle onde corte la luce ultravioletta.
Il comportamento della materia nel campo non visibile fornisce elementi preziosi per la ricerca dell’autenticità, in quanto copisti e falsari non sono consapevoli del fatto che il materiale da loro usato possa tradirli usando una luce che non percepiscono. Con una macchina fotografica dotata di pellicole speciali o utilizzando opportune lampade IR e UV si possono captare tutti gli effetti specifici della materia oltre il nostro campo visivo. L’esame di un dipinto dovrebbe essere eseguito con tre tipi di luce: IR, UV e Wood, tutti di facile esecuzione.
Raggi a luce visibile monocromatica
La luce del sole ci appare bianca perché il nostro occhio è abituato a percepire la somma di tutte le frequenze dei colori che il sole emette come bianco. Illuminando invece un oggetto qualunque con raggi di un solo colore, la bellezza scompare e vengono messi in risalto dettagli che sfuggivano all’osservatore affascinato dallo spettacolo dei colori. La luce monocromatica più usata è quella al vapore di sodio, che è un giallo puro.
La luce di Wood
I raggi della luce di Wood si differenziano fondamentalmente dagli altri in quanto eccitano alcuni tipi di molecole creando fluorescenza. Ciò significa che il materiale non solo riflette ma emana una propria luce.
La prova con la luce di Wood non altera soltanto i colori, ma induce la materia stessa a diventare luminosa.
La fluorescenza è un mezzo di ricerca molto importante. Si possono ad esempio distinguere perle vere da perle false, ambra vera da ambra fatta con resine sintetiche, restauri di mobili, pietre e smalti falsi e tante altre applicazioni.
L’esame attraverso la materia con i raggi Röntgen (raggi x)
I raggi sono utilizzati in molti campi per vedere dentro o attraverso la materia.
Qualsiasi apparecchio Röntgen usato in radiologia medica, sia esso moderno o di vecchia data, può servire per questo tipo di ricerca.
Si possono scoprire modifiche apportate dal pittore stesso o da un restauratore oltre che informazioni sulla tecnica pittorica attraverso le zone contenenti pigmenti quali il bianco di piombo.
In alcuni casi l’esame permette di individuare un dipinto anteriore sotto a quello visibile.
La radiografia di un singolo quadro, senza la possibilità di effettuare un confronto su vasta scala, è poco indicativa per scoprire la mano di un pittore.
La Pigmentografia
I pigmenti si possono distinguere al microscopio per il loro colore, la loro forma cristallina, la loro opacità e purezza.
Con il metodo spettrografico si possono definire le varie molecole che compongono i pigmenti. Altri metodi per accertare il tipo di pigmento sono: la spettrometria di assorbimento atomico e l’analisi della fluorescenza di raggi Röntgen (X-Ray Fluorescence), anche abbinata al microscopio elettronico a scansione.
I picchi della suddetta curva segnano la presenza degli elementi rame nel pigmento blu azzurrite e del piombo contenuto nel pigmento bianco biacca.
L’applicazione di questi metodi è valida per la quasi totalità dei materiali che si presentano nell’antiquariato e permettono indagini specifiche ed approfondite.
3) con la Luce di Wood ed il microscopio per valutare i ritocchi e gli interventi di restauro presenti
4) con la Riflettografia infrarossa per indagare gli strati profondi del dipinto
5) con il microscopio, con luce di Wood e con la riflettografia per verificare l'omogeneità del materiale e dell'invecchiamento della firma
6) con la Spettroscopia FT-IR per analizzare i pigmenti utilizzati e per valutare l'essiccamento del legante.
Metodi ottici
La lente d’ingrandimento
(fino a 10 ingrandimenti)
Il falsario riesce ad ingannare l’occhio umano, ma non può lavorare in modo così perfetto e dettagliato da ingannare una lente d’ingrandimento usata da un osservatore preparato.
Una semplice lente è utile per studiare la patina e la superficie di un oggetto ed in particolare per i dipinti permette di valutare la craquelure, la tela e la grossezza dei pigmenti ed altre caratteristiche dello strato pittorico e del supporto.
Il microscopio
(fino a 200 ingrandimenti)
Con il microscopio è possibile approfondire i risultati ottenuti con la semplice lente.
Anche oggi in presenza di un forte sviluppo tecnico-scientifico, si può affermare che la lente di ingrandimento di un buon esperto è lo strumento di accertamento più usato e il più valido per un primo esame.
La spettrografia IR
La spettrografia IR viene usata da decenni su scala industriale per analisi chimiche. Nuova è la sua applicazione per la datazione del legno (Brevetto G.Matthaes) nel campo dell’arte per l’accertamento dell’età di mobili, dipinti su tavola, telai, cornici, statue, travi e simili.
La misura spettrografica dell’età del legno non viene influenzata dal luogo di provenienza dell’albero né da fattori climatici subiti dall’oggetto durante i secoli. La precisione del metodo varia da 10 a 20 anni, secondo il tipo di legno e della sua età.
Il Metodo al Radiocarbonio (14C)
Il metodo 14C venne salutato al suo apparire come arma miracolosa per la datazione assoluta e sicura di oggetti antichi e quindi per la lotta ai falsari.
Esso permette di misurare l'età di materiali organici che contengono carbonio come legno, stoffe, capelli, avorio, carbone, corallo, cuoio, conchiglie, ferro forgiato, carta ecc.
Il metodo si basa sulle seguenti teorie scientifiche: nell’atmosfera terrestre il carbonio si presenta con tre isotopi: 12C, 13,C e 14C. Solo quest’ultimo è radioattivo e pertanto instabile e misurabile.
Il 14C si forma continuamente nell’atmosfera superiore per effetto di radiazioni cosmiche ed arriva sulla terra con la pioggia. Ogni forma di vita, siano piante o animali, riceve durante la sua esistenza, insieme all’acqua, anche l’isotopo 14C che viene assorbito dal corpo vivente e perciò anche dalle fibre del legno.
Alla morte questo assorbimento cessa ed il 14 C si trasforma lentamente in 12C. La velocità di decadimento è nota e fissata in tabelle dettagliate, più volte rettificate e confermate.
Il metodo non è perciò applicabile per oggetti d’antiquariato creati dopo il 1650 circa, purtroppo la maggior parte di quelli offerti dal mercato.
Riassumendo si può affermare che il metodo 14C è affidabile innanzi tutto per esami archeologici o comunque di oggetti molto antichi e consente in questo campo una datazione relativamente precisa e sicura.
Per eseguirli sono indicati i laboratori delle facoltà scientifiche di importanti università. Gli esami però sono relativamente costosi.
La Dendrocronologia
Metodo degli anelli di crescita
Il calcolo degli anelli di annata si propone come uno dei metodi più esatti per la datazione assoluta di un determinato pezzo di legno, purché si conosca il luogo esatto di crescita dell’albero da cui proviene.
Già a scuola si impara che, contando gli anelli di un tronco d’albero segato, si può calcolarne l’età: ogni anello, composto da una zona chiara ed una scura, indica un anno.
Se si trova un vecchio pezzo di legno, per esempio in un mobile, con un sufficiente numero di anelli, dovrebbe essere possibile stabilire la sua età con l’approssimazione di un anno grazie all’aiuto di tali tabelle.
Teoricamente la dendrocronologia è il metodo più esatto per la datazione di oggetti in legno. In pratica gli anelli d’annata presentano molte limitazioni. Dato che le distanze sono influenzate esclusivamente dal clima dove cresce l’albero ed il clima varia non soltanto tra Spagna e Inghilterra, ma anche tra Inghilterra del nord, del centro e del sud o tra una valle e una collina, si devono elaborare tabelle specifiche per ognuna di queste zone. Bisogna perciò in primo luogo sapere bene dov’è cresciuto l’albero.
Una forte limitazione consiste anche nel fatto che soltanto alcuni tipi di alberi, come ad esempio la quercia, sviluppano gli anelli e che per eseguire la conta è necessario un pezzo piuttosto grande di legno.
La dendrocronologia è una scienza esatta per studiare il clima di una data regione e la datazione dei reperti lignei da essa provenienti. E opinione generalmente accettata che questo metodo non è adatto per datare con sicurezza un singolo oggetto in legno dell'antiquariato.
La Riflessografia
I Raggi Infrarossi e la Riflessografia IR
I Raggi Infrarossi e la Riflessografia IR La luce infrarossa si distingue per la lunghezza delle sue onde, che penetrano profondamente nella materia. Questo fenomeno si verifica per esempio al tramonto, quando le onde luminose rosse, molto lunghe, riescono a trapassare lo spesso strato dell’atmosfera, carica di polvere e fumo, mentre la luce di altri colori a onde più corte viene assorbita.
In un quadro, per esempio, i raggi infrarossi possono penetrare nello strato di colore e, nel caso esso sia sottile, giungere sino alla base della preparazione bianca.
L’applicazione di questa tecnica è molto importante per la distinzione tra copia ed originale.
Quasi sempre un buon pittore esegue dapprima a matita di carbone o di piombo uno schizzo dei contorni dell’immagine sulla tela preparata. Se ad esempio un copista ha tracciato un reticolato per riportare le giuste proporzioni del dipinto, le linee nere, captate dal sensore della camera di ripresa, appaiono ben visibili sullo schermo.
Ogni pittore sviluppa uno stile personale. Un buon esperto è in grado di riconoscere la mano di un artista semplicemente osservando uno schizzo o un disegno. Il riconoscimento del modo di abbozzare di un artista può confermare o smentire l’attribuzione di un’opera. Con questa tecnica, a volte, si riescono a distinguere alcuni tipi di pigmenti usati, facilitando così la datazione di un dipinto. La penetrazione dei raggi permette inoltre lo studio della craquelure nella profondità dello strato pittorico.
La Luce Ultravioletta (UV) e Infrarossa (IR)
L’occhio umano vede soltanto una parte della vasta paletta dei colori che, fisicamente, sono onde elettromagnetiche che oscillano ad una determinata frequenza.
I colori captati dall’occhio ed interpretati dal cervello umano sono limitati e si trovano al centro del più vasto campo delle frequenze elettromagnetiche.
Nella parte invisibile dello spettro che comprende le onde lunghe si trova anche l’infrarosso (IR) e nella parte delle onde corte la luce ultravioletta.
Il comportamento della materia nel campo non visibile fornisce elementi preziosi per la ricerca dell’autenticità, in quanto copisti e falsari non sono consapevoli del fatto che il materiale da loro usato possa tradirli usando una luce che non percepiscono. Con una macchina fotografica dotata di pellicole speciali o utilizzando opportune lampade IR e UV si possono captare tutti gli effetti specifici della materia oltre il nostro campo visivo. L’esame di un dipinto dovrebbe essere eseguito con tre tipi di luce: IR, UV e Wood, tutti di facile esecuzione.
Raggi a luce visibile monocromatica
La luce del sole ci appare bianca perché il nostro occhio è abituato a percepire la somma di tutte le frequenze dei colori che il sole emette come bianco. Illuminando invece un oggetto qualunque con raggi di un solo colore, la bellezza scompare e vengono messi in risalto dettagli che sfuggivano all’osservatore affascinato dallo spettacolo dei colori. La luce monocromatica più usata è quella al vapore di sodio, che è un giallo puro.
La luce di Wood
I raggi della luce di Wood si differenziano fondamentalmente dagli altri in quanto eccitano alcuni tipi di molecole creando fluorescenza. Ciò significa che il materiale non solo riflette ma emana una propria luce.
La prova con la luce di Wood non altera soltanto i colori, ma induce la materia stessa a diventare luminosa.
La fluorescenza è un mezzo di ricerca molto importante. Si possono ad esempio distinguere perle vere da perle false, ambra vera da ambra fatta con resine sintetiche, restauri di mobili, pietre e smalti falsi e tante altre applicazioni.
L’esame attraverso la materia con i raggi Röntgen (raggi x)
I raggi sono utilizzati in molti campi per vedere dentro o attraverso la materia.
Qualsiasi apparecchio Röntgen usato in radiologia medica, sia esso moderno o di vecchia data, può servire per questo tipo di ricerca.
Si possono scoprire modifiche apportate dal pittore stesso o da un restauratore oltre che informazioni sulla tecnica pittorica attraverso le zone contenenti pigmenti quali il bianco di piombo.
In alcuni casi l’esame permette di individuare un dipinto anteriore sotto a quello visibile.
La radiografia di un singolo quadro, senza la possibilità di effettuare un confronto su vasta scala, è poco indicativa per scoprire la mano di un pittore.
La Pigmentografia
I pigmenti si possono distinguere al microscopio per il loro colore, la loro forma cristallina, la loro opacità e purezza.
Con il metodo spettrografico si possono definire le varie molecole che compongono i pigmenti. Altri metodi per accertare il tipo di pigmento sono: la spettrometria di assorbimento atomico e l’analisi della fluorescenza di raggi Röntgen (X-Ray Fluorescence), anche abbinata al microscopio elettronico a scansione.
I picchi della suddetta curva segnano la presenza degli elementi rame nel pigmento blu azzurrite e del piombo contenuto nel pigmento bianco biacca.
L’applicazione di questi metodi è valida per la quasi totalità dei materiali che si presentano nell’antiquariato e permettono indagini specifiche ed approfondite.
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Se sei un artista visivo e ti esprimi abitualmente attraverso tecniche pittoriche o scultoree...
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