F.A.Q.

Domande frequenti

D – Che cosa è un "Expertise"?
R - Expertise è una parola francese che significa letteralmente Perizia, ed è utilizzata, nel linguaggio tecnico proprio degli storici dell’arte, per indicare un documento ufficiale, che contiene le caratteristiche tecniche di un’opera d’arte e ne certifica l’autenticità, l’epoca, lo stato di conservazione, eventualmente il valore. Nel suo insieme l’Expertise è il documento d’identità di un’opera d’arte.

D – Quanto costa un Expertise?
R - Il costo di un’Expertise dipende da diversi fattori. Anzi tutto la complessità delle ricerche ai fini di una giusta definizione dell’opera in esame, poi la tempistica delle indagini da svolgere (talvolta infatti sono necessari esami di laboratorio specifici che hanno tempi lunghi), la notorietà del Perito/Studioso e quindi i suoi tempi lavorativi, infine un Decreto Ministeriale o del Presidente della Repubblica che viene periodicamente aggiornato e che indica i compensi spettanti ai Periti ed Esperti in materia d’arte. Il Decreto Ministeriale del 30/05/2002 indica una forbice min/max da € 96,58 a € 484,95 entro la quale ciascun professionista individua una sorta di parcella che applica al suo operato. Ne deriva che ogni Expertise ha un suo costo che non è possibile generalizzare, anche se si tende ad operare forfetariamente quando le opere da esaminare sono più numerose.

D – Come si riconosce un buon Expertise?
R - Un buon Expertise si riconosce dalla completezza dei contenuti e dalla curata veste grafica di presentazione. L’Expertise si compone in genere di una parte scritta con indicazioni, storico/critiche, tecniche ed economiche, e di una parte di allegati, a sua volta distinta in fotografie indicative dell’opera e documenti vari (biografie, foto comparative, dichiarazioni di provenienza e/o d’acquisto, ecc.).

D – Quando è necessario un Expertise?
R - Un Expertise è sempre necessario, perché costituisce di fatto il documento d’identità di un’opera d’arte. Perciò è buona norma per il collezionista possedere tutti gli expertises delle opere che possiede anche ai fini di una futura divisione ereditaria. Spesso capita di avere in casa quadri, sculture, oggetti che si ritengono di notevole valore per averlo saputo dai familiari, perché in famiglia si diceva così. Tali situazioni sono molto frequenti, ma è sempre meglio sapere effettivamente il valore delle opere possedute.

D – Dove trovare l’Esperto/Perito più qualificato al rilascio di un Expertise?
R - Le Camere di Commercio hanno a disposizione dei cittadini un Albo di Periti ed Esperti che include tutti coloro che sono abilitati a esercitare la professione di Perito nei diversi settori merceologici. Tale Albo include anche i Periti d’Arte che all’atto dell’iscrizione indicano la loro specializzazione. Inoltre il Tribunale possiede un Albo dei Consulenti Tecnici d’Ufficio che a sua volta include Esperti e Consulenti nei diversi settori compreso quello dell’arte. La presenza del Perito in entrambi gli Albi rappresenta la massima garanzia di serietà professionale.

D – Come si distingue un quadro autentico da uno falso?
R - E’ la classica domanda da un milione di dollari. Il fatto che un quadro riporti la firma di un artista quotato, non significa che sia autentico, in quanto le firme sono spesso contraffatte da abili falsari. La vera firma di un artista è la sua pittura: la sua tavolozza, la sua pennellata, il suo schema compositivo, il suo modulo lineare, la scelta dei supporti, insomma l’insieme delle caratteristiche specifiche che distinguono un maniera pittorica da un’altra. Esistono poi degli esami di laboratorio che concorrono alla definizione dell’autenticità, tra i quali quelli più utilizzati sono l’esame pinacologico e l’esame alla Lampada di Wood. Ne deriva che non è affatto facile stabilire l’autenticità di un quadro, perciò è importante rivolgersi ad un professionista serio e qualificato.

D – Come si determina la stima di un’opera d’arte?
R - La stima di un’opera d’arte è il risultato di diversi fattori che concorrono alla definizione del suo valore quali ad esempio, la dimensione, la tecnica, la qualità artistica, la piacevolezza, il periodo, le quotazioni di massima dell’artista e le indicazioni dell’attuale mercato artistico.

D – C’è differenza tra il prezzo e la stima di un’opera d’arte?
R - Certamente; la stima è sempre più alta rispetto al prezzo richiesto per un’opera, perché la stima si riferisce al valore assoluto dell’opera, mentre il prezzo risente della congiuntura economica del mercato dell’arte. Perciò può capitare di pagare meno del loro valore intrinseco le opere di autori caduti un po’ nel dimenticatoio, oppure che non hanno avuto ancora una rivalutazione storico-critica adeguata.

D – Che cosa definisce il prezzo di un’opera d’arte?
R - Il prezzo di un’opera d’arte è il risultato di vari fattori soprattutto di natura economica. Dipende dalle quotazioni dell’artista, dagli esiti di vendite all’asta, dall’importanza dell’opera e dalla sua piacevolezza, infine dall’andamento generale del mercato dell’arte.

D – Quale è la differenza tra l’acquisto in galleria e l’acquisto all’asta?
R - La differenza sostanziale è che mentre in galleria la trattativa è privata ed è orientata al ribasso, all’asta la trattativa è pubblica ed è orientata al rialzo. Ci sono collezionisti che amano l’acquisto in galleria perché è meno eclatante e più piacevole in quanto non ci si limita semplicemente a indicare un prezzo, ma il buon gallerista illustra le caratteristiche dell’opera e dell’artista, rivelando tutta la sua conoscenza e la sua esperienza di vendita ai fini di convincere il collezionista, che a sua volta pone obiezioni ed osservazioni oggetto di confronto culturale. L’acquisto in galleria è basato sul rapporto fiduciario che si stabilisce con il gallerista, che spesso diventa anche un buon amico. Viceversa la vendita all’asta è più eccitante, perché pone in concorrenza gli acquirenti, ma è anche più impersonale e più rapida, quasi una gara. E’ adatta a caratteri più decisi e più sicuri della loro conoscenza.

D – E’ necessario assicurare le opere d’arte?
R - Dipende dal valore complessivo delle opere possedute. In genere questo tipo di assicurazioni sono molto onerose, ma se si tiene ad alcune opere di eccezionale valore è meglio fare uno sforzo per limitare i danni in caso di furto. Premesso che, mai nessun risarcimento economico potrà restituirvi l’opera rubata e con essa le sensazioni e le emozioni che essa vi trasmetteva, è utile assicurare le opere specie quando la casa è molto frequentata e quindi le opere maggiormente esposte alla curiosità. Per stipulare un assicurazione è comunque necessario possedere l’Expertise delle opere con indicazione della stima, redatto da un Perito abilitato.

D – Come si può capire la serietà di un gallerista?
R - Un buon gallerista non forza mai all’acquisto di un’opera il collezionista indeciso, cerca di consigliarlo come un amico, spesso lascia il tempo per riflettere. Si preoccupa di fornire l’Expertise dell’opera e ne garantisce la legittima provenienza. Se dopo un certo periodo dall’acquisto, si dovesse decidere di rivendere l’opera per acquistarne una di maggiore qualità, o per necessità economiche improvvise, il gallerista dovrebbe consentire la permuta e la restituzione del denaro con una decurtazione del prezzo di circa il 40%.

D – Che cosa è una ripartizione ereditaria?
R - La ripartizione ereditaria è la divisione, tra gli aventi diritto, di un’eredità composta da opere ed oggetti d’arte. In genere per evitare liti e malcontenti ci si rivolge ad un Perito imparziale che, dopo aver inventariato ed periziato tutte le opere della raccolta, procede ad un’equa divisione dei lotti.

D – Quali criteri usa il Perito per un’equa ripartizione ereditaria tra più eredi?
R - Il perito cerca, per quanto possibile, di accontentare le preferenze espresse dai vari eredi, compensando la divisione dei lotti in modo che il valore economico sia uguale per tutti. Quando su un lotto ci sono più preferenze e non si riesce a trovare un compromesso, si procede all’estrazione a sorte che è decisiva, salvo accordi successivi tra gli eredi.

D – Quale è il compito del Consulente Tecnico del Giudice?
R - Il Consulente Tecnico del Giudice ha il compito di fornire al magistrato valutazioni o apprezzamenti per questioni che comportino specifiche conoscenze tecniche in materie extra-giuridiche. Pur essendo considerato un organo giudiziario egli non svolge un’attività decisoria, ma si limita ad esprimere pareri, raccogliere notizie, effettuare verifiche secondo la sua specifica competenza tecnica.

D – Quale è il compito del Consulente Tecnico di Parte?
R - Il Consulente Tecnico di Parte è nominato dalle parti che compaiono in Giudizio e collabora con l’avvocato difensore delle parti fornendo il proprio contributo tecnico, limitatamente a quanto possa essere utile alla parte che rappresenta. Perciò il Consulente Tecnico di Parte non deve prestare giuramento di verità e, a differenza del Consulente del Giudice, deve essere parziale, perché non deve danneggiare la parte che lo ha nominato.

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